L’11 gennaio del 2003 Pete Townshend, leader degli Who, ricevette una telefonata da un amico che gli chiedeva: “hai letto il Daily Mail?”. “No”, rispose lui. L’amico gli dice che sul quotidiano Daily Mail c’era un articolo in cui si raccontava che l’Fbi, con l’aiuto di Scotland Yard, aveva avviato una inchiesta sulla pedopornografia on line. Uno dei nomi della lista dei sospetti sembrava, vista la descrizione, essere proprio lui, Pete Townshend. Che non era stato avvertito e nulla ne sapeva. La notizia fu rilanciata su un sito texano dove si diceva che oltre 6.000 inglesi erano sotto inchiesta per aver navigato in siti porno-infantili. Tra loro c’era Pete. “Entrai nel panico”, racconta. E racconta che pensò: “ora mi impiccheranno”. Chiamò l’avvocato e chiamò anche la polizia. Effettivamente una volta, quattro anni prima, aveva usato la sua carta di credito per aprire un sito di questi. Lo aveva fatto per un interesse di tipo lavorativo. A quel tempo stava infatti preparando un documentario su un orfanotrofio infantile russo. E sono anche stati ritrovati articoli scritti in tempi non sospetti che provano il fatto che Pete stesse lavorando al tema degli abusi su minori. La vicenda è finita che dopo quattro mesi dall’arresto il leader degli Who è stato totalmente scagionato. Eppure il nome di Pete Townshend viene messo all’indice. È nella lista dei sex offenders per almeno cinque anni. L’infamia dell’accusa non decade insieme all’accusa stessa. “Arrestato chitarrista dei mitici Who”, troneggiava in Italia su Repubblica e su tante altre testate. Ma la notizia del proscioglimento fu data in maniera ben meno rumorosa e ben meno altisonante.
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È uscita nei giorni scorsi la prima puntata del radiofilm dal titolo Metroromantici dei Poeti der Trullo, collettivo poetico composto da sette ragazzi della periferia romana. Abbiamo ascoltato insieme una storia di carcere e disperazione. Per la colonna sonora del loro podcast, i Poeti der Trullo hanno scelto i Colle der Fomento, storico gruppo della scena hip hop romana. Un gruppo che ha fatto dell’impegno sociale e della lotta politica il proprio filo conduttore. Uno dei gruppi più rappresentativi dell’hip hop italiano. Con noi a Jailhouse Rock è stato Dj Baro. Abbiamo anche avuto modo di ascoltare il giornalista Fabio Piccolino, grande conoscitore dei Colle der fomento che sta scrivendo un libro sulla loro biografia musicale.
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La cantautrice è stata accusata di aver evaso le tasse per 14,5 milioni di euro. Lo scorso luglio 2021 il magistrato Marco Juberías, che ha portato avanti le indagini, ha chiesto che la donna venga processata. Ho prove a sufficienza, ha affermato. Shakira, moglie del calciatore del Barcellona Gerard Piqué, sostiene di aver spostato la residenza nella città del marito solo nel 2015. Fino ad allora, dice, aveva vissuto alle Bahamas. Ma i magistrati affermano che nel 2012 la donna ha trascorso in Spagna 243 giorni, nel 2013 ne ha trascorsi 212, nel 2014 addirittura 244. Secondo la legge spagnola è qui che doveva pagare le tasse. La residenza alle Bahamas era finta, sostengono. Oggi con noi a Jailhouse Rock è stato Santo Rullo, psichiatra che basa sul calcio il rapporto terapeutico con i suoi pazienti e che ha ispirato la fiction della Rai Crazy for football, andata in onda su Rai 1 nei giorni scorsi e nella quale Rullo era interpretato da Sergio Castellitto.
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Agli inizi del 1977 Peter Green, geniale chitarrista dei primi Fleetwood Mac, venne arrestato a Londra. Da vario tempo, a causa dell’abuso di Lsd, soffriva di problemi mentali. Un giorno minacciò il suo manager Clifford Davis durante una conversazione telefonica. Gli disse che gli avrebbe sparato. Gli fece sapere di aver con sé un fucile portato dal Canada. I media romanzarono parecchio l’episodio. Lui racconterà anni dopo che quel fucile era ben poco professionale e che non aveva neanche le pallottole. Fu condotto nel carcere di Brixton. In seguito venne trasferito in quello di Wandsworth, il più grande di Londra e uno dei più affollati d’Europa, una delle tre prigioni dove fu incarcerato Oscar Wilde a causa della sua omosessualità. In prigione non si trovava poi male, racconterà. Dirà che quel periodo è stato istruttivo. Passava il tempo chiacchierando con stupratori, assassini e altri criminali. Essendo un’anima blues, spiegherà, si sentiva a proprio agio con chi aveva l’Africa nelle vene, ragazzi che sempre avevano destato il suo interesse e che adesso incontrava lì dentro. Quando gli venne diagnosticata una schizofrenia indotta dall’uso di Lsd e di altre sostanze stupefacenti, fu mandato all’ospedale psichiatrico londinese di Horton. Venti anni più tardi, nel 1997, l’ospedale verrà chiuso. A Horton si veniva curati con la contenzione, con valanghe di psicofarmaci e con l’elettroshock. Ospite di Jailhouse Rock è stato Dario Villasanta, che ha raccontato la contenzione e gli ospedali psichiatrici giudiziari, da lui vissuti in prima persona, nel libro “Nella pancia del mostro” (Lettere Animate, 2016).
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Nel gennaio del 1966 fu prodotto il documentario televisivo A Boy Called Donovan, che pose all’attenzione pubblica il tema del consumo giovanile della marijuana. In quel film cult si poteva vedere il ventenne cantautore e chitarrista scozzese Donovan fumare la cannabis durante una festa insieme ad altre persone. Il ragazzo fu la prima famosa star della musica britannica a essere arrestata per possesso di marijuana. Di lì a poco i cronisti del tabloid News of the World divulgarono l’elenco di tutti i grandi della musica rock e pop di allora che facevano uso di droghe. Pare che da quella redazione partì la soffiata che condusse all’arresto di Keith Richards. Con noi a Jailhouse Rock Gian Pieretti, grande protagonista della musica italiana di allora che negli anni ’60 ha cantato Donovan nella nostra lingua. È stato con noi in questa puntata anche Salvatore Striano, attore con un’esperienza di carcere alle spalle che ha recitato nel film di recente uscita Ariaferma di Leonardo Di Costanzo.
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Nella Città Alta di Bergamo, non lontano da piazza Duomo, si trova l’ex carcere di Sant’Agata. Le mura originarie dell’edificio risalgono al 908. È un edificio bellissimo, che ispira riflessioni e silenzio. Nel 1600 divenne un monastero dei padri Teatini. In esso regnavano la preghiera e il silenzio. Fu nel 1802 che Sant’Agata divenne un carcere. Aleggiavano nei corridoi dolore e silenzio. Caparezza ha girato nell’ex carcere di Sant’Agata il videoclip di Prisoner 709. L’album che porta quel nome è un viaggio nella prigionia di quando il silenzio lo aveva abbandonato a causa di un acufene. Con noi a Jailhouse Rock è stato Leonardo Di Costanzo, regista del film Ariaferma, un bellissimo spaccato di vita carceraria da alcuni giorni nelle sale italiane.
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Eddie Vedder è stato arrestato il 17 novembre del 1993 per ubriachezza e disturbo della quiete pubblica. Dopo il concerto di quella sera, si trovava nel quartiere francese di New Orleans con il suo amico Jack McDowell, pitcher della squadra di baseball dei Chicago White Sox. Scoppiò una rissa. Un cameriere sosteneva che Vedder gli avesse sputato in faccia. In seguito però venne assolto.
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Franco Mussida, ex chitarrista della Pfm, è il creatore del progetto CO2, un’audioteca in carcere organizzata per emozioni. Ci ha spiegato lui stesso come funziona ai microfoni di Jailhouse Rock. Con noi anche Franz Di Cioccio, batterista e leader fondatore del gruppo.
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